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Piani Sovraordinati

La pianificazione territoriale è una pianificazione a cascata articolata su diversi livelli istituzionali e ogni piano deve rispettare e recepire al proprio interno quelli di livello superiore, chiamati Piani Sovraordinati.

PIT – Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico

Il Pit è il piano di programmazione attraverso il quale la Regione Toscana stabilisce gli orientamenti per la pianificazione degli enti locali, le strategie per sviluppo territoriale dei sistemi metropolitani e delle città, dei sistemi locali e dei distretti produttivi, delle infrastrutture viarie principali, oltre alle azioni per la tutela e valorizzazione delle risorse essenziali, conformemente a quanto stabilito dalla Legge Regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio). Al piano si conformano le politiche regionali, i piani e programmi settoriali che producono effetti territoriali, gli strumenti di pianificazione territoriale e gli strumenti di pianificazione urbanistica.

Il Pit è corredato da schede di approfondimento sugli ambiti paesaggistici e sugli obiettivi di qualità che costituiscono parte integrante del quadro normativo, definendo le azioni come guida agli strumenti di pianificazione territoriale.

Il PIT/PPR è stato approvato con Deliberazione Consiglio regionale 27 marzo 2015, n. 37 e ss.mm.ii.

Tutta la documentazione è consultabile nel sito istituzionale della Regione Toscana.

PTCP - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Lucca è stato approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n.189 del 13/01/2000 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale Regione Toscana n.4 del 24/01/2000.

Attualmente è in corso la procedura di adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento precedentemente approvato al PIT/PPR (Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano Paesaggistico) della Regione Toscana.

Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Lucca – inizialmente approvato con Delibera di Consiglio Provinciale n.189 del 13/01/2000 e pubblicato sul B.U.R.T. n.4 del 24/01/2000

Tutta la documentazione è consultabile sul sito istituzionale della Provincia di Lucca.

Piano Integrato del Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli

 Piano territoriale del Parco regolamenta l'assetto del territorio, dell'ambiente e degli habitat al suo interno e il raccordo con il territorio circostante.

Il Parco Naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli viene istituito con L.R.T. n.61 del 13 dicembre 1979. Agli inizi degli anni 90 infatti, con l’avvento della Legge n. 142 dell’8 giugno 1990 (Ordinamento delle autonomie locali) e della Legge n.394 del 6 dicembre 1991 (Legge quadro sulle aree protette), si apre un nuovo scenario che conduce alla soppressione del Consorzio e alla istituzione dell’Ente-Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli.La Legge Regionale n.24 del 16 marzo 1994 ha istituito (a norma dell’art. 23 della “Legge n. 394/1991) l’Ente di Diritto Pubblico denominato “Ente-Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli”.

Tutta la documentazione è consultabile sul sito istituzionale dell'Ente Parco.

Piano Regolatore del Porto

ll piano regolatore portuale delimita e disegna l'ambito e l'assetto complessivo del porto (comprese le aree destinate alla produzione industriale, all'attività cantieristica e alle infrastrutture stradali e ferroviarie) e individua le caratteristiche e la destinazione funzionale delle aree interessate.

Dopo l’Approvazione con Del. n. 26 del 14/02/2007 del Consiglio Regionale ai sensi della L. 84/1994 (Riordino della legislazione in materia portuale), il Consiglio Comunale, con Delibera n. 36 del 16/05/2007, ha conferito al Piano Regolatore Portuale la conformità urbanistica richiesta dall’art. 5 comma 2 della L. 84/1994 mediante l’approvazione finale ai sensi della L.R. 1/2005.

Tutta la documentazione è consultabile sul sito istituzionale del Comune di Viareggio nella Sezione Documenti dell'Ufficio Demanio Marittimo.

 

Piani di Gestione e Rischio Alluvioni - Piano delle Acque - Piano Assetto Idrogeologico

ll Piano di gestione del rischio di alluvioni (PGRA) è previsto dalla Direttiva comunitaria 2007/60/CE (cd. ‘Direttiva Alluvioni’) e mira a costruire un quadro omogeneo a livello distrettuale per la valutazione e la gestione dei rischi da fenomeni alluvionali, al fine di ridurre le conseguenze negative nei confronti della salute umana, dell’ambiente, del patrimonio culturale e delle attività economiche.

Nell’ordinamento italiano la Direttiva è stata recepita con il D.Lgs. n. 49/2010 che ha individuato nelle Autorità di bacino distrettuali le autorità competenti per gli adempimenti legati alla Direttiva stessa e nelle Regioni, in coordinamento tra loro e con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, gli enti incaricati di predisporre ed attuare, per il territorio del distretto a cui afferiscono, il sistema di allertamento per il rischio idraulico ai fini di protezione civile.

Il Piano di gestione del rischio di alluvioni del distretto idrografico dell’Appennino settentrionale costituisce lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le misure finalizzate a garantire il perseguimento degli scopi e degli obiettivi di cui alla direttiva 2007/60/CE e al decreto legislativo 23 febbraio 2010, n. 49.

Il materiale è consultabile sul sito istituzionale dell'Autorità di Bacino - Sezione Piano Gestione Rischio Alluvioni.

 

Il Piano di Gestione delle Acque è lo strumento di pianificazione introdotto dalla direttiva 2000/60/CE, direttiva quadro sulle acque, recepita a livello nazionale con il d. lgs. n. 152/2006. La direttiva istituisce un quadro di azione comunitaria in materia di acque al fine di ridurre l’inquinamento, impedire l’ulteriore deterioramento, migliorare lo stato ambientale degli ecosistemi acquatici, degli ecosistemi terrestri e delle aree umide agevolando un utilizzo idrico sostenibile, fondato sulla protezione a lungo termine delle risorsa disponibile.

A tal fine la direttiva prevede un preciso cronoprogramma per il raggiungimento degli obiettivi prefissati – il buono stato ambientale per tutti i corpi idrici, superficiali e sotterranei ed aree protette connesse – individuando nel Piano di Gestione delle Acque (PGA) lo strumento conoscitivo, strategico e programmatico attraverso cui dare applicazione agli indirizzi comunitari, alla scala territoriale di riferimento, individuata nel distretto idrografico, definito come “area di terra e di mare costituita da uno o più bacini idrografici limitrofi”. Il PGA trova attuazione attraverso un Programma di Misure (PoM) anche derivanti da direttive e pianificazioni collegate (tra cui la direttiva nitrati, acque reflue, zone vulnerabili, Habitat, alluvioni, strategia marina, eccc…) e in particolare dai Piani di Tutela delle acque Regionali, articolazione a livello regionale del PGA.

Il materiale è consultabile sul sito istituzionale dell'Autorità di Bacino - Sezione Piano di Gestione delle Acque.

 

Il Piano per l’Assetto Idrogeologico (PAI) è il lo stralcio del Piano di bacino mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d’uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo nelle aree a pericolosità e rischio legate ai processi geomorfologici. Con la prossima definitiva approvazione del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni a scala di distretto il PAI diventa il piano stralcio dedicato alla gestione del rischio di natura geomorfologica.

Il materiale è consultabile sul sito istituzionale dell'Autorità di Bacino - Sezione Assetto Idrogeologico.

Ultima modifica: giovedì, 09 maggio 2024

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